giovedì 2 giugno 2011

Tutti contro "il bugiardo" Michele Misseri

Noto che tutte persone che hanno puntato l’indice accusatorio della “colonna infame” contro Sabrina Misseri, da quando venne sospettata da (quasi) tutti e poi accusata  dal padre Michele di essere l’assassina di Sarah Scazzi, oggi, dopo l’autoaccusa confessoria di Michele, sono tutte in gelida difficoltà non palesata e reagiscono in quattro maniere:
  1. fanno finta di niente e continuano imperterrite nelle loro elucubrazioni mentali per dimostrare di “avere visto giusto”, attribuendo a Misseri la patente di non credibilità per le versioni 1 e 8 (!),
  2. continuano ad accusare Misseri senza tenere conto delle sue spiegazioni e della sua versione, perché non possono ammettere di avere sbagliato e quindi di essersi fatti abbindolare dalle sirene accusatorie,
  3. continuano a pagare il piatto di lenticchie ai loro sponsor che li hanno riempiti di segreti istruttori, continuando ad accusare Sabrina,
  4. guardano imperterrite il dito del contadino che indica la luna (dove la luna è la verità).
Ricordo che “chi indaga in nome e per conto del Popolo italiano” non ha il diritto di sbagliare e/o di fissarsi su ipotesi investigative e/o su scenari fissi, così come non ha  il diritto di puntare  le proprie immagine e credibilità sull’ipotesi che gli è cara, perché gioca con soldi e con mezzi non suoi, ma  del Popolo.
Naturalmente è impossibile pronunciare le tre difficilissime parole: "Io ho sbagliato".
Lasciamo stare, poi, chi ha usato Michele Misseri e le sue accuse come passepartout televisivo e per mettere da parte qualche soldino: è la vittoria dello squallore e della non meritocrazia.
Tutto questo, però, succede perché in Italia vi sono diverse cupole e logge “mass mediatiche legal-thriller” che  spaziano dall’accaparramento di clienti imputati e parte offese alle poltroncine di talk show e similari.
Carmelo Lavorino