mercoledì 19 dicembre 2012

IL RAPIMENTO DI LERICI


RAPIMENTO IN SEGUITO A RAPINA
Il sequestro di Andrea Calevo deve essere interpretato tramite l'analisi del modus operandi, della dinamica dei fatti, degli indicatori del crimine “rapimento in seguito a rapina“ e della vittimologia.
Il modus operandi fa ritenere che si tratta di una rapina pianificata e premeditata, sfociata in un sequestro lampo attuato per ottenere benefici di due tipi (1) il contenuto delle casseforti di altri appartamenti della famiglia Calevo più altri beni di immediata acquisizione, dopo avere rapinato il contenuto della cassaforte in casa, (2) un eventuale e successivo versamento di contanti tramite richiesta di riscatto.
Il comportamento del commando è quello di un gruppo criminale organizzato, controllato, coordinato, deciso, risoluto, efficiente e professionale, con tempo e mezzi a disposizione. Però nell'azione esecutiva non quadrano tre aspetti: 1) non avere impedito l'allarme dato dalla madre di Calevo (immobilizzata durante il blitz intrusivo) e quindi non avere impedito l'immediato blocco dei beni della famiglia; 2) non avere incendiato la macchina del rapito, ma di averla soltanto fatta precipitare nel fiume Magra; 3) avere lasciato tracce di sé del tipo visivo, descrittivo, fonico, comportamentale e, probabilmente, biologiche, dattiloscopiche e telematiche.
La pianificazione dei rapitori, però, perde la professionalità per quanto riguarda le modalità di richiesta del riscatto (tramite lettera), il silenzio telefonico fra i complici del sequestro, il non avere studiato le tracce mnestiche telematiche, alcunedecisoni estemporanee (indicatori di scarsa "perizia criminale").


Un "SEQUESTRO ORGANIZZATO POST RAPINA" del genere ha bisogno dei seguenti sette elementi-requisiti:

1 - la certezza che i valori esistano realmente, una buona probabilità che l'azione valga la candela, che i valori vengano realmente rapinati e che il riscatto venga successivamente pagato; l'allarme dato dalla madre ha inficiato il pagamento del riscatto, tale allarme era facilmente prevedibile;
2 - la disponibilità dei soldi di immediata acquisizione e quella successiva del riscatto e/o di altri beni per esaudire le richieste dei rapitori; anche in tal caso dobbiamo ritenere che l'allarme dato dalla madre abbia impedito la seconda “rata“ di sicuro pagamento;
3 - la richiesta di non allertare le Forze dell’Ordine e l'immediata comunicazione ai familiari che si tratta di un sequestro a scopo di estorsione e quindi di comportarsi di conseguenza, proprio per evitare l’immediato blocco dei beni; questo non è accaduto;
4 - la distruzione degli strumenti esecutivi del rapimento; invece la macchina del sequestrato usata dai rapitori non è stata distrutta;
5 - prevedere, organizzare, coordinare e gestire i contatti; tali contatti sono ormai difficilissimi;
6 - prevedere e organizzare il luogo di custodia dell’ostaggio, come raggiungerlo, con cosa e chi, le auto-sicurezze relative;
7 - pianificare tutto: le fasi, il luogo, i tragitti, i tempi e i modi del pagamento del riscatto.
Come emerge, gli elementi 1, 2, 3, 4 e 5 sono assenti e/o contraddittori e, di fatto, annullano il requisito della premeditazione del rapimento oppure la "professionalità criminale" dei rapitori.

LE IPOTESI SONO TRE:
  1. il rapimento è stata una scelta estemporanea, immediata e non pianificata, al che i delinquenti sono stati costretti a gestire una situazione non prevista; successivamente, qualcosa è andata storta (Andrea Calevo ha reagito, si è ribellato, ha tentato la fuga, ha riconosciuto qualcuno dei rapitori, ha compreso l'identità del basista) e si è verificata l'aggressione fisica all'ostaggio stesso, divenuto ormai solo un pericolo e un peso;
  2. sono stati programmati sia la rapina che il rapimento, ma non la gestione del rapito e dei contatti per la seconda fase del piano se non in modo dilettantesco; in questo scenario possono annidarsi progetti ritorsivi, di vendetta e di altra tipologia che possono essere dedotti solo dalla vittimologia totale, dalle sue frequentazioni a rischio, da debiti non pagati;
  3. ci si trova di fronte a una montatura dove rapitori, registi, basisti e vittime rivestono ruoli complessi da chiarire.