giovedì 12 dicembre 2013

Omicidio Samantha Fava: il 3 marzo inizia il processo contro Tonino Cianfarani

Samantha Fava è stata prima colpita con calci e pugni al volto, poi strangolata, infine composta, trasportata e occultatata.
Ad esiti pervenuti degli accertamenti tecnici disposti dal Pm dott. Alfredo Mattei, ai quali abbiamo unito i risultati delle nostre indagini difensive, fra cui l'analisi criminalistica e tridimensionale del luogo del rinvenimento del corpo della vittima, una valutazione psicologica della vittima e diverse considerazioni criminologiche e investigative, fra cui elementi di criminal profiling e l'individuazione del movente, dell'intento primario, del contesto, della metodica criminoesecutiva e del modus operandi, riteniamo che siano emerse tracce di un'azione aggressiva sulla vittima, tipo colpi al volto tali da produrre fratture nasali, seguite da azioni di omicidio premeditato tramite strangolamento.
Trattasi quindi di azione di aggressione violenta seguita da omicidio premeditato per autosicurezza, tacitazione testimoniale e volontà di eliminare il testimone della propria violenza fisica, il tutto culminato nell'abile opera di occultamento del cadavere. Modus operandi organizzato, tecnica criminale valida e meticolosa.
Allora non serviranno i voli pindarici, i deragliamenti, i silenzi, le mezze verità, i vagheggi e i sofismi di chi è accusato dell'omicidio della povera Samantha.
Naturalmente l'avv. Eduardo Rotondi, incaricato dalla madre e dalla sorella della vittima, imposterà la linea, la strategia e la tattica processuali e noi del pool tecnico-investigativo collaboreremo in tal senso (come già è avvenuto in altre occasioni).
Prof. Carmelo Lavorino
Dott. Enrico Delli Compagni 
 
Due vedute del luogo del rinvenimento del corpo di Samantha Fava
 



Enrico Delli Compagni

Eduardo Rotondi e Carmelo Lavorino

Una fase del sopralluogo