mercoledì 18 giugno 2014

Sintesi delle interviste sinora rilasciate sul caso Yara Gambirasio

     Confermo il profilo criminologico-investigativo-esecutivo dell'assassino di Yara che tracciai nel 2011, ricordando che trattasi di uno strumento utile alle indagini e che nel mio metoto (MOCCI – Modello Operativo Criminalistico Criminologico Investigativo Intelligence) viene applicato analizzando: (1) gli atti di modus operandi ed esecutivi, di matrice psicologica e ritualistici, di autoconservazione e depistaggio messi in essere dal soggetto ignoto (chiamasi TRIADE CRIMINODINAMICA); (2) le scene, i luoghi e i percorsi del crimine relativi vittima e soggetto ignoto; (3) la vittimologia e le evidenze medico-legali e criminalistiche; (4) tutte le caratteristiche di capacità, possibilità, opportunità e logistiche usufruite dal soggetto ignoto; (5) le risultanze info-investigative e criminologiche della fattispecie.
È altamente probabile che l'assassino di Yara – nella sua doppia vita alla mr J e dottor H - abbia tentato di esaudire e gratificare i propri bisogni intimi e le fantasie sessuali recondite e inconfessabili puntando altre ragazzine, organizzando una vita parallela di predatore, dotandosi di strumenti e logistica utili a tali scopi, effettuando vacazioni e movimenti sospetti
Ora gli inquirenti, per dimostrare al 100% la precisione dell'impianto accusatorio contro il sig. Bossetti, dovranno provare aldilà di ogni dubbio che (1) il dna di "ignoto 1" è di Bossetti, (2) tale traccia ha una connessione temporale, esecutiva ed esclusiva con l'omicidio, (3) vi è nesso eziologico e di ragion sufficiente fra detta traccia, l'omicidio e il Bossetti, (4) l'uomo era sulle scene dei luoghi, dei percorsi e dei fatti nei momenti topici, (5) tutte le tracce del tipo comportamentale, storico, mnestico, telematico, determinanti e metadeterminanti portano a lui ...tanto per cominciare.