sabato 22 novembre 2014

Omicidi Mollicone e Fava: Analogie Basiche

OMICIDI SAMANTA FAVA E SERENA MOLLICONE: QUANTE ANALOGIE BASICHE NEL MODUS OPERANDI DELL'ASSASSINO E NEGLI ATTI DI MATRICE PSICOLOGICA!
Zona dei fatti la Ciociara. Arce 2001 per Serena Mollicone, Fontechiari 2012 per Samanta Fava.
Studentessa 18enne Serena, donna separata 36enne la seconda.
Entrambe morte per soffocamento e successivamente confezionate e "imbustate".
Ignoto l'assassino di Serena, nonostante siano stati comparati il Dna e l'impronta papillare del legatore; individuato il soggetto legatore e "imbustatore" di Samanta Fava nella persona di Tonino Cianfarani, col quale aveva una relazione problematica.

PARTIAMO DA SAMANTA FAVA
Mia ipotesi in consulenza tecnica. La vittima Samanta Fava è stata picchiata a sangue ed è svenuta. Fratture alle ossa nasali prima, fratture alle costole dopo. Dopo l'aggressione l'offender l'ha uccisa tramite soffocamento usando una cinghietta autostringente da elettricista: morte per strangolamento.
Movente: tacitazione testimoniale e volontà di dominio, scelta di non soccorrere la vittima e di salvarla, bensì di eliminarla tramite soffocamento dopo avere eseguito una serie di atti logici, organizzati, consequenziali e mirati a strangolarla senza lasciare sull'arma del delitto tracce biologiche o papillari.
Poi vi è stata l'opera di composizione del corpo e della scena, di messa in posa del corpo, di legatura tattica. E l'occultamento.
Intento primario e contesto: eliminazione della vittima per autosicurezza e motivi emozionali dopo aggressione fracassante.
Tecnica criminoesecutiva: aggressione con colpi fratturanti prima, eliminazione definitiva della vittima con due cinghiette di plastica dopo. Tentativo di occultamento definitivo del cadavere con imbustamento totale e nastro adesivo.

ANDIAMO A SERENA MOLLICONE
Serena ha subito un colpo alla tempia sinistra che l'ha fatta sanguinare. E' svenuta. Il soggetto colpitore poteva chiamare i soccorsi o portarla in ospedale, invece ha preferito ucciderla tappandole con 2 metri di nastro adesivo il naso e la bocca.
Movente: tacitazione testimoniale e volontà di uscire di scena, scelta di non soccorrere la vittima e di salvarla, bensì di eliminarla tramite soffocamento dopo avere eseguito una serie di atti logici, organizzati, consequenziali e mirati a soffocarla, però lasciando sull'arma del delitto (nastro adesivo) tracce biologiche o papillari.
Poi vi è stata l'opera di composizione del corpo e della scena, di messa in posa del corpo, di legatura tattica. E l'occultamento.
Intento primario e contesto: eliminazione della vittima per autosicurezza dopo aggressione per motivi sessuali o per litigio.
Tecnica criminoesecutiva: aggressione con un colpo alle tempia sinistra prima,  eliminazione definitiva della vittima con nastro isolante dopo. Tentativo di occultamento momentaneo  del cadavere con imbustamento del volto e legatura con nastro adesivo e filo di ferro, assicurando il cadavere a un tronco d'albero.

Fra l'omicidio di Samanta Fava e quello di Serena Mollicone vi sono troppe analogie: stesso movente; stesso modus operandi di base (il modus operandi cambia col tempo e con le situazioni) anche se quello relativo Samanta Fava è più elaborato; stesse complessità situazionali; stesso attaccamento al vittima; stesse attività per farla franca; alcuni atti di matrice psicologica dello stesso tipo anche se commisurati alla situazione ed al comportamento delle vittime. Sicuramente la composizione del cadavere di Serena nasconde un aspetto emotivo profondo, un fortissimo senso di colpa e la volontà di depistare le indagini col posizionamento del corpo in località Fontecupa, mentre la composizione di Samanta presenta aspetti di autosicurezza da parte del Cianfarani, con obiettivi diversi da quelli effettuati dal soggetto ignoto su Serena Mollicone.
QUESTO PER COMINCIARE!
SAREBBE IL CASO DI CONFRONTARE IL DNA E LE IMPRONTE PAPILLARI DELL'ASSASSINO DI SERENA MOLLICONE CON QUELLI DI TONINO CIANFARANI. NON SI SA MAI...!!! TANTO SINORA SONO STATE CONTROLLATE CIRCA 300 PERSONE!!!