giovedì 29 gennaio 2015

ARRESTO MARITO ELENA CESTE

MIA PRIMA CONSIDERAZIONE
Mi sembra che l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Miche Buoninconti, marito della vittima Elena Ceste, sia il frutto della pressione mediatica dei sedicenti "giornalisti investigativi" e dei saccentoni dei servizi sociali, della logica di un traballante "terzo escluso", di un insieme di indizi a due/tre facce, di una logica investigativa obsoleta, di una caccia alle streghe ed al marito "antipatico" "strano", "incerto", "maleducato con i giornalisti" e "misterioso": questo a prescindere dalla colpevolezza o non di Michele Buoninconti!
Attenzione, non c'è alcuna certezza che trattasi di omicidio, le prove scientifiche latitano, la fisiognomica non c'entra proprio nulla, le incertezze e le contraddizioni del marito sono caratteriali e non significative!
E nemmeno mi convince la dichiarazione del colonnello dei CC Fabio Federici "La donna sarebbe deceduta per morte violenta nella sua abitazione...il movente sarebbe...". Mie cinque domande... per ora: (1) quale traccia assolutamente certa prova che la morte sia avvenuta in casa? Mistero. Non è uscita fuori questa traccia regina. (2) Come si fa a dire che trattasi di morte violenta visto che non si conoscono le cause della morte e gli eventuali mezzi? (3) Perché si presentano "certezze" ammantate da dubbi e da verbi espressi col modo condizionale dubitativo? (4) Perché il movente viene presentato come ipotetico e incerto?
(5) Perché si parla di "OMICIDIO PREMEDITATO" laddove, se il marito fosse colpevole, il suo gesto assassino e i "depistaggi" sarebbero il risultato di un modus operandi sgangherato, istintivo e disorganizzato e di un'aggressione d'impeto?

Penso che il Tribunale del Riesame potrebbe capovolgere la situazione...SE E SOLO SE LA DIFESA LAVORERÀ OTTIMAMENTE.